Settembre 2010

Italia : senza governo per Natale ?

Si possono fare tanti calcoli per sapere se il presidente del Consiglio Berlusconi, il presidente della Camera Fini o il capo della lega Bossi siano ancora capaci di rifare una alleanza per governare insieme di nuovo o no.  Il fatto è che nessuno dei tre cerca di governare insieme ma ognuno cerca a farlo da solo. Dunque piuttosto no. Fini prosegue il suo strappo e doppo di questo il Partito Della Libertà sarà in crisi. Nessuno dei tre a una tradizione veramente democratica.

Questi calcoli fatti dei giornali italiani e europei in questi giorni, sono diversione, perché non hanno una autonomia sufficente verso questi cappi partiti della destra per dire chiaramente che l’unico punto comune che hanno questi tre signori è un passato di lotta contra la sinistra organizzata.

E soprattútto la paura di tutti i movimenti sociali che da tanti anni cercano di introdurre, malgrado la classe politica conservatrice, mecanismi democratici e di solidarietà, che siano di sinistra, sindacali, autonomi o di base.

Il vero dibattito sarebbe di cercare di capire perché una maggioranza dei seti medi e popolare potrebbe votare di nuovo in favore di questi representanti politici conservatori.

Una possibilità sarebbe che le cittadine e cittadini non vedono dove trovare l’alternativa. Berlusconi minaccia ogni giorno di andare a elezióne perché pensa poter avere di nuovo una maggioranza, e per questo é disposto a andare a cercare i voti perfino nell’ultra-destra xenofoba e antisociale. 

La lega  lombarda vuole andare al voto perché sa che la crisi comincia a avere forte ripercussioni nell’suo elettorato popolare che si aspettava a qualcosa di meglio  di questo « vero » governo delle destre, soprattútto i più giovani. La lega vuole anticipare perché sa che la crisi sara lunga anche al nord, che la disocupazzione e di piu del 9%, e il precariato sale ogni giorno.

In tanto la disoccupazione e salita anche in luglio 2010, secondo l’INPS, la cassa di integrazione nei primi otto mesi dell 2010 vola a +60%, la Cgil sottolinea che si andrà nell’anno oltro il miliardo di ore autorizate, il debito/Pil 2009 è stato di 115,8% e il deficit/Pil 2009 - 5,3%.  Dunque il bilancio sull piano economico di questi governi di padroni di destra che si presentano sempre come dei campioni dell’ “eccellènza” è di crisi, è saranno ricordati come un governo soprattútto capace di farsi gli affari propri. 

I Finiani, cercanno di fare dimenticare la loro responsabilità in questa crisi, e in questi giorni hanno molto da fare per difendere il loro leader, messo a male soppratutto per la campagna miccidiale del giornale « Libero », in realtà il presidente della camera non è in difficoltà e ha messo in piede la sua nuova squadra « Futuro e Libertà ». Ma anche nella sua corrente i setti popolari, pichiatti dalla crisi, sono molto delusi di questo governo delle destre. Comùnque il presidente della Camera ha riuscito in poco tempo a diventare, anche per certi « centristi », una alternativa potenziale di destra. Questi parlano del Terzo Polo, sarebbe intorno à Casini o Fini o Di Pietro ? Perfino Bersani si dice pronto al Terzo Polo anchè se sa benissimo che questi vogliono lasciare fuori la sinistra... . 

L’UDC di Casini sembra aspettare una proposta da Fini ma senz’altro per dopo l’elezióne.
Tutto si fa e si riffa a destra ? Certi riparlono di un nuovo Olivo.
Intanto si parla della precarietà per mezzo millioni di persone, e secondo la Caritas di millioni di poveri.

L’opposizione c’è.

Se uno si acontenta di guardare la Rai e i giornali piú venduti sembra che l’opposizione è sparita. Per fortuna, la manifestazione del Popolo Viola a dimonstrato che al di fuori del Partito Democratico c’è anche un movimento che fa ricordare a la sinistra che non bastano partiti di parlamentari per fermare la destra. C’è una società civile in Italia che non è rasegnata a rimanere nelle mani di neo-liberali autoritari.

Il signore Di Pietro e il suo partito l’Italia dei Valori a volte, nelle sue intervenzioni parlamentari sembrano piu anti-Berlusconiani che il partito di Barsani, ma si spostano tutti due su l’area dell’opposizione moderata che cerca sopratutto di non andare subito a elezióne e hanno su questo punto la stessa posizione che il presidente della Repubblica Signor G. Napolitano.

La sinistra della sinistra è molto divisa dalla Federazione dei Comunisti alla Sinistra e Liberta, ma rimane molto attiva nelle lotte di base e sindicale.

Si va verso scioperi nella scuola, nel publico impiego, nei distributori di benzina, nei transporti, nelle ferrovie, nel transporto aereo et nelle telecomunicazioni. L’autunno sarà di lotte.

Ma soprattútto è la giuventù nelle scuole e nell’universita col movimento L’Onda  che oggi sembra poter essere un nuovo soggetto politico in una Italia culturalmente purtròppo spostata piuttòsto a destra.

 

Enrico J. Crema

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